sabato 2 dicembre 2006

Dai diari di viaggio




DAL RACCONTO DI UNO DEI VIAGGIATORI CHE HANNO VISITATO IL "CAITH"

"...Ora, vedete, mi rendo conto che non è bello definire qualcuno con il nome di qualcun altro…ma voi, come la chiamereste una donna che è riuscita, con la forza delle sue idee, del suo stomaco e delle sue braccia, a costruire una meravigliosa casa albergo dove ha oramai, in anni e anni di lotte e sacrifici, ospitato centinaia di bambine sfuggite (e ha volte strappate) dalla spirale del lavoro minorile, della violenza, della umiliazione e della disperazione? Come la chiamereste una donna che lotta con ostinazione e successo contro un sistema che ancora e purtroppo tollera spesso che le bambine povere, figlie dei campesinos, possano essere “vendute” alle case dei signori cuscheni ricchi perché li, almeno, “potranno avere un tetto ed un pasto” ed avere un “futuro” da lavoratrici, leggasi “schiave”, domestiche? Come la chiamereste una donna che manda a scuola i figli degli altri quando questi sono troppo impegnati a picchiarli ed a ubriacarsi? Io la chiamo Madre Teresa di Cusco…ma voi potete chiamarla, semplicemente, Vittoria...Lei risponderà ad ognuno di voi con l'amore di sempre. Il Caith è tutto questo, è una casa albergo che ha iniziato recuperando bambine e ragazze madri in difficoltà, e dando appoggio a viaggiatori che andavano alla ventura offrendo loro una sala dove sdraiarsi sui sacchi a pelo e un pasto caldo, gratuitamente. Poi, la voce, come sempre accade per le “cose buone” ha viaggiato velocemente…ed ora ci sono una trentina di belle camere da letto che fanno dormire chi lo chiede a non più di 15 dollaretti a notte. Soldi benedetti. In più il Caith è, nella CUSCO spesso un pochino pastificata, uno spicchio di genuinità fatto di cucine calde ed affollate da gente di tutto il mondo, di sale da pranzo ricche di fiori frutta e allegria, di camere pulite accoglienti e vere, di lavatoi grigi di pietra per lavare i panni affaticati da giorni di cammino, di gridolini contenti felici e divertiti di bambine che finalmente possono andare a scuola, di zaini e scarponi che salgono e scendono le scale a tutte le ore del giorno e della notte…il tutto in un clima di serenità e rilassatezza, direi di felicità. Tutti possono andare al Caith, e tutti dovrebbero farlo…Al Caith si può anche cenare (oddio che buone le cene, ancora me le ricordo, erano così buone che non smettevo mai di mangiare e poi la sera non ce la facevo ad uscire tanto ero abbottato….) e questo aggiunge solamente 3 dollaretti, soldi di nuovo benedetti, al costo della camera....".

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La casa si trova ubicata sulla strada per la fortezza Sacsayhuaman, a circa dieci minuti dal centro della città, e vicino all' Aeroporto e all' università. Della terrazza si può apprezzare tutta Cusco. Indirizzo: Urb. Ucchullo Alto Pasaje Santo Toribio 4 - Cusco-Peru 0051 84 233595

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